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Paratici: "Pogba tornerà? Nel calcio non si sa mai. Allegri e Dybala restano"

TORINO - "Pogba tornerà? No. Nel calcio non si sa mai, però è molto difficile" ha dichiarato, in un'intervista alla Gazzetta dello  Sport, il dirigente della Juventus Fabio Paratici, che traccia la direzione delle prossime mosse.

"Ci vorrà un difensore: ci vuole, perché giocheremo tante partite e ci vuole nel futuro della squadra. In mezzo non so quanti giocatori si possano comprare migliori dei nostri. Se guardo il livello del nostro centrocampo e vado a vedere in Europa quanti reparti migliori dei nostri ci sono, faccio fatica a trovarne. Sono di quel livello Modric e Kroos, Busquets e Rakitic a Barcellona, De Bruyne al City, Pogba allo United. Rabiot, forse. Tutti questi giocatori però non sono acquistabili. Tu puoi fare un cambiamento rischiando di prendere uno più giovane, ad oggi inferiore ai nostri, e poi si vedrà. È una scelta. Però Bentancur è stato inserito in un reparto che aveva già dei titolari. L’anno scorso ha giocato 10, 15 partite, quest’anno 25. Se fai un’operazione del genere sicuramente puoi trovare dei giovani validi. Ma che possano subito migliorare i nostri, ne vedo pochi. Ramsey lo abbiamo preso, ma è un giocatore diverso dai nostri. Uno che nella nostra rosa non c’è. Ha più tecnica delle nostre mezzali, meno quantità, pur correndo molto è meno tignoso sulla fase difensiva, meno tattico. È uomo da ultimo passaggio, ha fiuto per il gol. Szoboszlai? È un ragazzo di valore. Ma bisognerebbe trovare una squadra di A dove fargli giocare molte partite. Il livello della Juve degli ultimi anni non è uguale a quello di cinque anni fa, non è uguale a quello di dieci anni fa. Logicamente, come si restringe il numero dei calciatori in generale che possono giocare nella Juventus di oggi, si restringe il numero degli italiani che possono farlo. Di sicuro piacciono Zaniolo, Chiesa, Barella e Tonali. Tonali è un ragazzo super, ha la serietà, la personalità. Però le caratteristiche sono diverse. Credo che nessuno sia paragonabile a Pirlo. Riguardo l'allenatore, Massimiliano Allegri, credo sia certamente tra i primi cinque al mondo. Lui parla di un calcio molto evoluto, ha una visione del gioco che non è statica. Spesso gli allenatori vedono il calcio in un modo, perseguono quello e cercano di continuare ad andare su quella strada, indipendentemente dal contesto. Max ha portato una leggerezza che nel nostro mondo serviva. Certo che resta. Non vedo proprio un allenatore migliore. James Rodriguez è certo un grande giocatore, bisogna vedere. Ma ripeto, migliorare i nostri è difficile. Migliorare Costa, Dybala, Bernardeschi, Cuadrado è veramente difficile. Banalmente la prima cosa che non deve fare chi ha la mia responsabilità è fare danni. Dybala resta. Dalla Juve va via solo chi vuole andare via. I nostri giocatori, lo ripeto, sono difficilmente migliorabili. Dybala con chi è migliorabile? Difficile. Messi forse, già con Neymar avrei dei dubbi. E Dybala è uno che alla fine ce l’hai sempre. Gioca tutte le partite, è presente. Quando guardi la squadra ci trovi sempre il segno di Dybala. Detto che a livello economico Ronaldo si è ripagato da solo, è stato un affare, non solo dal punto di vista tecnico. Su Romero siamo bene indirizzati. De Ligt sicuramente è uno dei giovani migliori che ci sono, quindi lo guardiamo con grande attenzione. Kean è un grande centravanti. È uno di quelli che faranno gol in Champions League, lo vedremo per tanti anni ancora giocare in Europa. Sicuramente già adesso è un giocatore da Juve. Non è che è nella rosa perché gli facciamo un favore noi, ma perché crediamo che sia un giocatore di immense prospettive".