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Mancini: "La Nazionale non è mai morta. Sarà difficile battere il Portogallo"

"La Nazionale non è mai morta, mi ricordo bene le due partite di spareggio contro la Svezia e meritavamo di andare al mondiale. Il calcio è questo, è capitato a tutte le Nazionali. Ora ci siamo rimboccati le maniche, ma credo che la strada sia abbastanza lunga" ha dichiarato il ct azzurro, Roberto Mancini, in conferenza stampa alla vigilia del match di Nations League contro il Portogallo.

"Ci piacerebbe andare alla final four, è chiaro. Nelle prime partite dovevamo dare possibilità ai ragazzi giovani di giocare partite importanti come quella in Portogallo, anche facendo errori. Se non gioca mai, per un giovane, diventa difficile. Il nostro obiettivo è l'Europeo, bisogna pensare che tra due anni ci saranno ragazzi giovani con più partite nel loro bagaglio. All'inizio non è stato facile, soprattutto per la delusione del mancato mondiale, ma i ragazzi hanno mostrato molta buona volontà. Stiamo migliorando, ma ci servirà ancora tempo. Il fatto che domani a San Siro ci saranno 70000 persone è un bella base di ripartenza insieme alle ultime buone prestazioni. Un po' di pressione si sente, ci sono 50 milioni di persone che vogliono che tu vinca ma l'esperienza me la sono fatta in questi anni. Credo che Immobile giocherà dall'inizio. Immobile gioca nel club in una maniera diversa, però una qualità ce l'ha ed è importante: fa gol. Noi stiamo cercando quelli, in area di rigore ha qualità molto importanti. Dispiace che Ronaldo non ci sia ma il Portogallo resta una grande squadra, sarà molto difficile da battere. Volente o nolente è il migliore al mondo. Il Portogallo, senza CR7, non è la stessa squadra ma sa giocare e vincere anche senza di lui, è capitato nella finale di Euro 2016".