Il Napoli non entusiasma all'esordio al San Paolo e non riesce a mettere sotto il Bari, in una partita molto temuta da Mazzarri per la grande organizzazione tattica dei pugliesi e per le loro smaglianti condizioni atletiche, messe già in mostra nell'esordio vincente contro la Juventus. Il pareggio è il risultato più giusto. Non trova conferma, in questo caso, l'impietosa legge delle provinciali che battono le grandi in questo funambolico inizio di campionato, ma non risulta neppure determinante il divario tecnico tra le due formazioni, che dovrebbe, in teoria, far perdere la bilancia del gioco dal lato degli azzurri.
Nel primo tempo il Bari si chiude con grande compattezza nella propria metà campo e punta a lanciare i suoi attaccanti con le precise fiondate di Almiron e Donati. Il Napoli non riesce mai a essere veramente pericoloso, anche per le difficoltà di Lavezzi a inquadrare la porta avversaria. La partita cambia al 12' quando i padroni di casa subiscono ingenuamente un gol su azione di calcio d'angolo, consentendo a Barreto di intrufolarsi nell'area del portiere e colpire indisturbato il traversone a effetto proveniente dalla bandierina. Il Napoli prova a reagire con forza, ma i giocatori di Mazzarri sembrano terrorizzati dai contropiede dei baresi. E non hanno tutti i torti, visto che Barreto, per ben due volte, sfiora il raddoppio su azione di rimessa e in una circostanza colpisce anche il palo. Alla mezz'ora, comunque, ci pensa Cavani a raddrizzare il punteggio.
Nella ripresa il Bari accentua la sua tattica attendista che in più di una circostanza si trasforma in una vera e propria melina. Inevitabilmente cresce l'aggressività dei padroni di casa. Il Napoli cerca di sfruttare al meglio le fasce laterali del campo e la capacità innata dei suoi attaccanti di saper attuare il dialogo stretto nell'area di rigore. I contropiede del Bari si fanno sempre più timidi e sporadici. Tuttavia il bunker difensivo dei pugliesi resiste alla grande e in una circostanza il Napoli rischia di capitolare quando De Sanctis salva alla disperata su Almiron lanciato a rete. Mazzarri tenta la carta Zuniga e, a un quarto d'ora dalla fine, lancia nella mischia anche Sosa, al suo debutto nel campionato italiano. Nell'ultima parte dell'incontro i padroni di casa chiudono sempre di più gli avversari nella loro area di rigore, ma lo spunto decisivo degli attaccanti azzurri tarda ad arrivare. Le emozioni, comunque, non sono finite e anzi la gara riserva un finale scintillante. È il 41' quando Paolo Cannavaro riesce a perforare in mischia la difesa avversaria. Per il Napoli sembra fatta, ma al Bari basta riversarsi subito all'attacco per trovare immediatamente il pareggio con Castillo, lasciato solo dopo un imperioso spunto di Almiron. Sul 2-2 è davvero finita. E in fondo è giusto così.