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E' ancora Bari-show: Juve primo ko

Donati colpisce e affonda: 1-0. 

Comincia male, per la Juventus, quello che dovrebbe essere il campionato della riscossa: i bianconeri escono battuti 1-0 dal San Nicola di Bari, dove i biancorossi locali, confermando la qualità già espressa nella scorsa stagione, hanno giocato meglio della squadra di Delneri raccogliendo tre meritati punti grazie al gran gol di Donati al 43' del primo tempo. Nella ripresa, unica grande occasione per il pareggio solo al 93': ma Chiellini fallisceLA PARTITA E' un nuovo campionato. Anzi, no. Sì, lo è, perché la Juventus ha un sacco di giocatori nuovi. Ma è la squadra Juventus, a essere rimasta la stessa dell'anno scorso, el a squadra Bari pure: e conseguentemente è lo stesso anche l'esito finale, con i Galletti di Ventura ancora a cresta alta, vincenti sui più quotati avversari in un modo non perfettamente esemplificato dal punteggio finale. La prima Signora griffata Delneri ha subìto una dura lezione sul piano del gioco, esattamente quello che dovrebbe sviluppare lei: Bari cortissimo, dinamico, che sfrutta in maniera perfetta tramite il lavoro di quantità e qualità dei centrocampisti centrali il lavoro dei quattro giocatori offensivi, i due esterni e le due punte. Gente che corre, innanzitutto, e che cerca l'uno-due, il movimento incrociato, che rimane ancorata a una grande disciplina tattica. Un piccolo, grande manuale di 4-4-2 che la Juventus deve ancora acquistare, non solo studiare. A Delneri gli alibi non mancano (squadra rinnovata per sei undicesimi, tossine post-Europa League, Krasic e Quagliarella buttati dentro senza praticamente avere fatto allenamenti con la squadra), ma almeno due fattori devono fare riflettere da subito. Il principale è quello di una mancanza generale di qualità dei singoli, specie nella zona centrale del campo: Pepe, Marchisio, Melo e nella ripresa Lanzafame, Sissoko e Martinez non sono stati in grado di mettere in difficoltà gli opponenti, di creare superiorità numerica. L'altro riguarda la condizione fisica, con una Juventus che sembra già pagare un mese e mezzo riempito di troppe partite, ufficiali e no. Krasic, in avvio, ha provato a iniettare entusiasmo e qualche pallone buono nelle vene bianconere, ma col passare dei minuti è subito venuta fuori l'organizzazione e la buonissima gamba del Bari: chi aveva dubbi sulla possibilità di Ventura di ripetere il 2009/10, li butti pure nel cestino. Alvarez sta largo a destra, parte come un razzo e apre la prima falla: occhio a buttare la croce addosso a De Ceglie, perché i palloni alla freccia honduregna giungono puliti e precisi: segno che nessuno, in mezzo, mette pressione ai portatori di palla baresi. Barreto spaventa la Signora in avvio, poi l'allarme scatta al 22', quando Storari chiude la porta a Ghezzal, solo e beato a cinque metri dalla porta. La Juve cerca qualche "colpo d'incontro": l'azione migliore al 34', su duetto Melo-Del Piero-Melo malamente concluso dal brasiliano. Ma sono fuocherelli, di gioco ne fluisce poco, tant'è vero che Delneri decide di invertire Krasic, già in apnea, e l'insipido Pepe (scusate l'ossimoro). Al 43', un Marchisio ancora in confusione "mondiale" apre la porta del tiro a Donati: sassata di sinistro nell'angolo opposto, 1-0 e Juventus che, un attimo prima dell'intervallo, si sdraia sul tappeto da cui non si rialzerà. Delneri non fa l'attendista: risparmia a Krasic altri sforzi, mette Martinez, poi si stufa di Pepe e prova con Lanzafame, così come chiede a Sissoko di bloccare l'emorragia in mezzo al campo al posto di Melo. Tutto inutile: la Juve mastica calcio e il Bari lo divora, ci fossero attaccanti più "cattivi" di Alvarez, Barreto e Ghezzal le occasioni fallite da Quagliarella al 90' e, soprattutto, da Chiellini al 93' (entrambe su calcio da fermo, clamoroso l'errore del difensore) non avrebbero fatto correre il brivido della beffa sulle schiene dei tifosi biancorossi. "Dobbiamo tornare a essere la Juve", aveva sentenziato Delneri alla vigilia del debutto: il desiderio del tecnico è stato esaudito, solo che la macchina del tempo si è fermata a pochi mesi fa. LE PAGELLE Almiron 7,5 Tagliato definitivamente fuori dalla Juventus da "Rifondazione bianconera", contribuisce a fare decollare, dal primo giro, i dubbi sulle scelte operate da Marotta e Delneri. Corsa e regia, condotta a suon di verticalizzazioni (splendido l'assist in avvio per Barreto), palloni persi due, palloni toccati almeno cento. Perno irrinunciabile di una macchinetta da calcio, il Bari, che funziona ancora che è un piacere. Alvarez 6,5 Gioca nel Bari e non nel Barcellona, o nel Real, perchè è discretamente privo di tecnica e totalmente di freddezza e sagacia in area: lo testimoniano i tanti assist sballati solo soletto sul fondo e il gol divorato al 55', quando potrebbe mettere sotto chiave i tre punti. Quando ha cinque metri davanti e parte fa scattare gli autovelox più prossimi allo stadio. Pepe 5 Un tritatutto, un Moulinex dal quale, alla fine di tanto sbattimento, non viene fuori pressoché nulla. Corre tanto senza essere appuntito davanti o concreto dietro, non collabora con De Ceglie per contenere Alvarez, quando stringe al centro non fa girare al largo Almiron. Tanta imprecisione anche nei suggerimenti più elementari. "Er chiacchiera" parte col piede sbagliato. Melo 5,5 La nemesi che punisce i cattivi non lo risparmia mai: è una sua spallata da Royal Rumble di wrestling che spedisce in infermeria Gazzi e provoca, di conseguenza, l'entrata di Donati, che risulterà il killer del match. Sullo 0-0, tra una botta e l'altra, prova a rendersi utile e sbaglia anche un gol su cioccolatino Delpieriano: ma non riesce mai, con Marchisio, a chiudere il rubinetto ad Almiron e Donati. Poi paga il conto a gambe dure e cuore debole, come molti suoi compagni. Quagliarella 5,5 Bocciato con ovvissimi alibi: capire una squadra in poco più di 24 ore è impresa riuscita a pochi, per esempio a Wesley Sneijder l'anno scorso. Del Piero gli lascia la ribalta del centro dell'attacco, ma è lui che, ogni tanto, amerebbe rientrare e fare da sponda. Krasic 6 Inizio bruciante, molto incoraggiante, con l'invenzione di una palla-gol non sfruttata da Quagliarella. Poi Tore Masiello e gli altri gli mettono la museruola. Le sue difficoltà e l'evanescenza di Pepe consigliano Del Neri a invertirli, ma il vero problema è la mancanza della benzina necessaria a dimostrare le sue indubbie qualità di scatto e tiro. E la sua partita finisce dopo soli 45 minuti. Donati 7 Ventura, per lasciarlo inizialmente fuori, avrà avuto le sue ragioni: che l'ex- milanista ribalta non appena entra in campo. Si vede il Donati della prima parte della scorsa stagione, capace di fare legna e di estrarne legnate tipo quella che si ferma nell'angolo più remoto della porta di Storari, o quella che nel secondo tempo fa pensare per un istante al 2-0. Applausi. ANDREA SARONNI BARI-JUVENTUS 1-0 Marcatori: 43' Donati (B) BARI (4-4-2): Gillet 6; Belmonte 6, A.Masiello 6,5, M.Rossi 5,5, S.Masiello 6,5; Alvarez 6,5 (46' st Pulzetti sv), Gazzi sv (15' pt Donati 7), Almiron 7,5, Ghezzal 6,5; Kutuzov 6, Barreto 6,5 (31' st Castillo sv). A disposizione: Padelli, Raggi, Rivas, Parisi, Pulzetti. All.: Ventura. JUVENTUS (4-4-2): Storari 6; M.Motta 6, Bonucci 5, Chiellini 6,5, De Ceglie 5; Krasic 6 (1' st Martinez 5,5), Melo 5,5 (17' st Sissoko 5,5), Marchisio 5, Pepe 5 (13' st Lanzafame 6); Quagliarella 5,5, Del Piero 5,5. A disposizione: Manninger, Grygera, Legrottaglie, Ferrero. All.: Delneri. Arbitro: Banti Ammoniti: Marchisio (J), Bonucci (J), Belmonte (B)